Trekking sul Monte Cengio: il Salto del Granatiere

Oggi ci immergiamo nella storia: la prima guerra mondiale. Siamo sul Monte Cengio.




L'altopiano di Asiago è stato profondamente modificato dagli eventi della Grande Guerra: possiamo trovarne tracce un po' ovunque. Il Monte Cengio è stato testimone di uno degli episodi più tragici del conflitto. 


Per prima cosa un po' di storia

È il maggio 1916. 
L'esercito Austro-ungarico lancia un offensiva sugli altopiani veneti (Strafexpdition) per punire l'Italia per aver abbandonato la Triplice Alleanza. Si dice che il Generale Pennella e la Brigata Granatieri furono inviati lungo la propaggine meridionale dell'altopiano per cercare di fermare il nemico. Il generale scrisse "Si narrava già di aver veduto rotolare per le rocce strapiombanti sull'Astico nel furore dell'ardente lotta, grovigli umani di austriaci e granatieri"
Il generale raccontò che i suoi uomini si erano gettati nel burrone abbracciati al nemico per fermarne l'avanzata. 
Da studi più recenti però sembra che quanto narrato dal generale Pennella non fosse propriamente esatto. Non sono stati, finora, trovati corpi nel burrone che possano confermare i fatti. Sembra che quanto detto fosse solo un modo per giustificare una grandiosa sconfitta.

Anche se la montagna cadde in mano al nemico, fu impedita l'avanzata fino alla pianura. 
Le truppe austriache si ritirarono presto dal Monte Cengio e le nostre forze armate ripresero il possesso di tutto il monte e del pianoro circostante fino alla Val d'Assa il 24 maggio 1916. 

In seguito vennero costruite una serie di opere difensive proprio in questo monte strategico tra cui possiamo ancora oggi ammirare postazioni in caverna, camminamenti di raccordo collegati da una mulattiera di arroccamento che viene chiamata "La Granatiera" proprio in onore del battaglione che qui combatté.

In seguito alla costruzione di queste opere non si combatté più sul Monte Cengio.

L'itinerario del Monte Cengio

Dopo questa doverosa premessa avventuriamoci ora lungo il sentiero del Monte Cengio che non ha nulla a che invidiare al più noto percorso delle 52 gallerie, né in termini di fascino né in termini di storicità. Anche questo percorso è caratterizzato da gallerie ed importanti opere realizzate da giovani soldati. Ricordatevi di portare con voi una torcia: è fondamentale!

Altitudine alla partenza: 1286 mslm
Altitudine massima: 1363 mslm
Dislivello totale:  200 mt
Difficoltà: facile
Lunghezza: circa 4 km
Tempo: 1,40 ore escluse soste
Disponibilità di acqua per cani: no
Ombra: a tratti (in galleria, lungo la mulattiera è assente)
Punto di partenza e di arrivo: Piazzale Principe del Piemonte (Clicca qui per vedere come raggiungere il parcheggio con google maps)


Dopo aver lasciato l'auto nel parcheggio gratuito del Piazzale, incominciamo il nostro trekking del Monte Cengio incamminandoci per la mulattiera. Oggi siamo molto fortunati: nonostante il clima non sia dei migliori (ha cominciato a piovere e c'è nebbia), incontriamo una comitiva con una guida molto preparata sulla storia del luogo che gentilmente ci invita ad unirci a loro. Conoscere gli avvenimenti che si sono svolti in quei luoghi dona all'escursione un sapore completamente diverso.

Il sentiero è segnato con il numero 651. Lungo l'intero percorso pannelli didattici rendono più comprensibili i resti che si possono ammirare. Dopo un breve tratto all'interno della vegetazione sulla destra si può scorgere la prima galleria: la Galleria Cannoniera. Si tratta di una postazione con quattro cannoniere che serviva a difendere la parte est del complesso del Cengio. La galleria non ha sbocco, dopo averla visitata si deve tornare indietro.
Proseguendo lungo il sentiero, arriviamo alla trincea di quota (1363 mslm). È davvero emozionante camminare lungo questo stretto cunicolo, come altrettanto terrificante pensare alle sofferenze dei nostri giovani costretti in questi luoghi, magari anche durante rigidi inverni. 

Superata la trincea arriviamo finalmente alla mulattiera che collegava i capisaldi di quota 1363 mt e 1351 mt e permetteva di controllare tutta la Val d'Astico. Tutto il percorso è sicuro e non presenta particolari difficoltà. Vi consiglio comunque di prestare attenzione a non scivolare, in quanto il fondo in alcuni casi può essere bagnato.

La mulattiera serviva a nascondere le truppe dalla vista dell'esercito nemico e ne permetteva il trasferimento nel settore dell'Alto Cengio. Tratti in galleria si alternano alla mulattiera, permettendoci di ammirare un panorama mozzafiato... peccato per il tempo!







La mulattiera sale di livello grazie ad una scala elicoidale, elemento notevole per la tecnologia di quei tempi. 

Una delle ultime gallerie era anche adibita ad ospedale.





Lungo il dirupo, durante la guerra, i soldati vivevano su delle capanne costruite sospese nel burrone. Una foto dell'epoca (che ho fotografato da uno dei pannelli didattici) ci mostra come erano realizzate. Veramente sorprendente!


Dopo aver attraversato la Galleria di Comando, la più lunga, usciamo sul Piazzale Pennella, luogo a dir poco panoramico! Da qui, oltre alla vista sulla valle, si ha una visione d'insieme della straordinaria opera bellica.





Per concludere la nostra visita saliamo sulla cima del Monte Cengio dove è stato costruito un monumento commemorativo.
Per rientrare percorriamo la strada asfaltata che ci riporta al parcheggio, evitando così di ripercorrere il sentiero delle gallerie in discesa che, vista la giornata piovosa, potrebbe risultare un po' pericoloso.

Alcuni consigli: ricordati di indossare un abbigliamento e delle calzature adatte e di portare con te la torcia. Il periodo migliore per questo trekking è la primavera inoltrata ed inizio autunno.
Con il tuo amico a 4 zampe ti sconsiglio l'estate perché potrebbe essere molto caldo in quanto non c'è ombra se non in galleria, mentre l'inverno perché il percorso potrebbe essere gelato o esserci neve.

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